giovedì 10 gennaio 2008

IL CODICE DA VINCI:REPLICA AD ALCUNE ASSERZIONI DA RICHARD BERNIER

Una breve replica ad alcune asserzioni de Il Codice da Vinci

Richard Bernier

http://www.acquaviva2000.com/LIBRI/Codice%20Da%20Vinci%202.htm
--------------------------------------------------------------------------------

Questa breve recensione si basa su una più ampia conferenza tenutasi al Newman Centre della McGill University (Montreal). Essa intende correggere alcuni dei principali equivoci ed errori divulgati dal romanzo bestseller di Dan Brown, Il Codice da Vinci.

Gran parte delle idee radicali promosse da Il Codice da Vinci non sono originali, sono ispirate da una manciata di opere sensazionalistiche recenti prive di qualsiasi fondamento culturale. (Vedi la Bibliografia qui sotto per maggiori dettagli). Il romanzo di per sé è solo un problema perché a) si apre con l'asserzione apparentemente seria contenuta nella pagina intitolata "Fact" (ndr presente solo nella prime edizioni italiane) che " tutte le descrizioni di dipinti, architettura, documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà." (pag.15); e b) l'autore aggiunge alcuni pittoreschi errori di sua iniziativa.

In questa recensione mi concentro su una rassegna di argomenti attinenti i Vangeli e la Chiesa primitiva; ometto la discussione di altri tre controversi argomenti trattati dal romanzo, ossia le sue asserzioni circa la storia medievale (particolarmente i Templari), le sue asserzioni riguardo il movimento laico cattolico dell' Opus Dei e le sue affermazioni sul significato di certe opere d'arte, specialmente di Leonardo. Tralascio questi argomenti perché non ho competenze specifiche per affrontarle e perché ritengo che le questioni relative ai Vangeli e alla Chiesa primitiva siano quelle più cruciali. Tuttavia, praticamente in ogni campo, la dichiarazione dell'autore di essersi attenuto alla realtà, viene completamente disattesa.. Il lettore è invitato a consultare la Bibliografia per ulteriori risorse.

------ o ------


Nel momento in cui scrivo, Il Codice da Vinci di Dan Brown è al primo posto nella classifica dei bestseller del New York Times da 75 settimane, e non dà segni di cedimento. Il romanzo ha dato vita ad una produzione industriale di manuali, repliche, visite ai musei e molti altri progetti, spesso redditizi. Navigando sul web si possono intravedere persone disperate convinte che il romanzo abbia rivelato loro qualche grande verità.

Le affermazioni più problematiche del romanzo si concentrano nel capitolo 55. E' lì che troviamo in dettaglio il nocciolo della teoria della cospirazione. Il romanzo, ricorrendo ad una varietà di fonti dubbie, vorrebbe farci credere che:

Gesù e Maria Maddalena erano sposati e avevano figli (o almeno 1 figlio), che Gesù era considerato dai suoi discepoli solo un profeta mortale, e che l'Imperatore Costantino di fatto creò l'ortodossia cristiana per ragioni politiche nel 325 d.C. quando tenne il Concilio di Nicea e creò il Nuovo Testamento così come lo conosciamo. La VERA verità su Gesù fu fortunatamente preservata (continua il romanzo) nei documenti sepolti di Qumran e Nag Hammadi. Lì troviamo un ritratto radicalmente diverso di Gesù, come era realmente conosciuto dai seguaci dello Gnosticismo. La Chiesa ha cercato di sopprimere questo vero ritratto nel corso della storia per mezzo della persecuzione e della diffamazione.

Questa recensione terrà presenti queste affermazioni nel rispondere alle seguenti domande

Qual'è l'origine della visione cattolica di Gesù?

Chi erano gli Gnostici?

Chi era Maria Maddalena?



1) Qual'è l'origine della visione cattolica di Gesù?

Questa visione si può riassumere in breve come il credo che Gesù di Nazareth era il Messia promesso agli Ebrei, il popolo eletto di Dio. Gesù nacque da una vergine di nome Maria probabilmente intorno all'anno 4 a.C.1 a Betlemme e crebbe a Nazareth. Le sue parole e le sue opere, compresa la fondazione di una chiesa per continuare i suoi insegnamenti e compiere la sua opera nel mondo, sono riportati autorevolmente dai quattro vangeli "canonici" (cioè ufficialmente riconosciuti) - Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Da queste fonti e dalla testimonianza della Chiesa che Egli ha fondato, siamo giunti alla consapevolezza che Gesù era vero uomo e anche vero Dio; Egli è divino nello stesso modo in cui Dio Padre è divino. Questo credo, che io chiamo per comodità la visione "cattolica", appartiene anche agli ortodossi, agli evangelici, agli anglicani e ai membri di altre importanti chiese cristiane che sono fedeli alla tradizione della loro chiesa.

Se le affermazioni della Chiesa Cattolica su Gesù e i Vangeli sono corrette, è lecito aspettarsi di trovare la prova che i quattro vangeli canonici sono relativamente vicini all'epoca di Gesù, che essi sono fonti storiche fondamentalmente attendibili, e che i racconti rivali della vita e degli insegnamenti di Gesù sono in confronto tardivi e inattendibili.

Ci aspetteremmo anche che la prova scaturisca da una data precoce degli elementi principali almeno del credo nella duplice natura di Gesù (divina e umana).

Infatti è ampiamente riconosciuto dagli studiosi (non necessariamente uomini o donne di fede) che i quattro vangeli canonici sono vicini al tempo di Gesù e sicuramente più vicini di qualsiasi altra fonte. Matteo è datato generalmente intorno al 70 d.C. (in greco; una versione in aramaico può essere più antica); Marco intorno al 60 o 70 d.C.; Luca intorno al 80 d,C. e Giovanni intorno al 90 o 100 d.C.. Queste datazioni sono relativamente indiscusse. (Alcuni studiosi, solitamente vicini al cristianesimo ma che utilizzano argomenti obbiettivi, hanno proposto addirittura date più antiche).

E' possibile arrivare ad una versione abbastanza sicura dei testi originali di questi Vangeli grazie alle migliaia di antichi manoscritti e frammenti di manoscritto, in molteplici traduzioni, di questi Vangeli. Esiste un frammento del Vangelo di Giovanni che è stato indiscutibilmente datato al 125 d.C., che è estremamente vicino.2 Queste risorse significano che abbiamo una certezza assai più grande sulla autenticità dei vangeli che su qualsiasi altro documento antico.3

Il contenuto di questi Vangeli ha il cosiddetto "accento di verità" . Consideriamo alcune delle loro singolari caratteristiche: in essi viene in più occasioni dichiarato che sono resoconti di testimoni oculari. Riguardo i terribili eventi della passione e morte di Gesù, essi sono sobri, senza il minimo commento o riflessione dell'autore, e tralasciano, senza commenti, i quasi 30 anni della vita di Gesù precedenti il suo ministero. Essi fondamentalmente si avvalorano l'un l'altro; quelle discrepanze che esistono sono secondarie, e poiché sono secondarie confermano effettivamente l'autenticità dei testi e la moltitudine di fonti - dopotutto, sarebbe stato così facile per la Chiesa sistemare quelle discrepanze nel corso dei secoli, invece essa ha conservato con riverenza perfino i punti più scomodi e sconcertanti. Essi collegano dettagli storici e geografici che possono essere avvalorati da prove archeologiche e testuali esterne al Nuovo Testamento. Essi sono onesti nel riportare le opere e i detti oscuri di Gesù e nel descrivere con dolente schiettezza quanto erano sciocchi e ottusi a volte gli Apostoli. Uno storico che scriva rigorosamente da storico può non vedere tutti i dettagli dei Vangeli come storici (il che è incomprensibile, poiché uno storico che scriva oggi, anche se credente, non può discutere i miracoli e gli interventi di Dio e così via!) Ciononostante, anche per uno storico rigoroso, nei quattro Vangeli canonici c'è molto che meriti la sua approvazione.

Il nostro "canone" odierno o lista dei documenti del Nuovo Testamento fu fissato in sostanza piuttosto anticamente. I documenti stessi (27 di essi) esistevano alla fine del 1° secolo, circolavano diffusamente e furono ordinati come canone (con una o due eccezioni secondarie, ad esempio II Pietro) alla fine del 2° secolo.

Confrontiamo con questo la data e il contenuto delle due dozzine di altri testi esterni al Nuovo Testamento che pretendono di parlare di Gesù. Essi hanno una datazione inoltrata (quello probabilmente più antico fra questi Vangeli non canonici, il Vangelo di Tommaso, risale probabilmente al 140 d.C.; non è un racconto continuativo ma una collezione di 114 detti). Essi tendono ad evitare dettagli storici e geografici e includono spesso storie fantastiche e detti che non rispecchiano il Gesù che incontriamo nel Vangeli canonici.

Cosa successe nel 325 d.C.? La Chiesa cristiana, precedentemente bandita, era infine divenuta legale alcuni anni prima. Essa fu tormentata nei primi quattro secoli da una disputa fra tre fazioni. Alcuni cristiani di Alessandria (guidati da un sacerdote di nome Ario) insegnavano che Gesù era divino ma anche un essere creato; essi dicevano che era di sostanza "simile" al Padre. A loro si opponevano i cattolici (guidati da Atanasio ma anche dal vescovo di Roma e da altri luminari), che insegnavano che Gesù era divino e della stessa sostanza increata del Padre. Una terza fazione si schierava dottrinalmente con i cattolici ma non gradiva i termini non biblici che usavano. L'Imperatore Costantino convocò il Concilio di Nicea (odierna Turchia) nel 325 d.C. per risolvere la disputa, anche se non intervenne nel dibattito. I vescovi nel concilio si accordarono alla fine sulla posizione cattolica; il voto finale fu di 230 a 2. Sebbene il linguaggio della loro decisione usasse alcune espressioni nuove (noi usiamo le stesse parole tradotte ogni volta che preghiamo il Credo di Nicea), la prova di questa fede nella divinità di Gesù si trova invariabilmente, grazie agli scrittori cristiani antecedenti il Concilio di Nicea (i cosiddetti "Padri Ante-Niceani"), proprio nelle stesse pagine del Nuovo Testamento. Qui ci sono alcuni riferimenti a pagine in cui i Padri Ante-Niceani affermano la letterale divinità di Cristo.4 (Questa è solo una selezione di alcuni; se ne potrebbero trovare molti di più, vedi ad esempio l'opera di Jurgens nella Bibliografia).

S. Ignazio di Antiochia (circa 110 d.C.) Lettera agli Efesini (diverse pagine)

Lettera a Diogneto (circa 125 d.C.) Diogneto 7:2,4

Melitone di Sardi (circa 190 d.C.) Peri Pascha Traduzione in Lucien Deiss, ed., Springtime of the Liturgy (Collegeville, MN: Liturgical Press, 1979), 97-110.

S. Giustino Martire (circa 155 d.C.) I Apologia 6, 10, e 63

S. Ireneo (circa 185 d.C.) Adversus Haereses III, 19, 2; IV, 6, 7.

Tertulliano (circa 200 d.C.) Adv. Praxean 27; Apologia 21; De Carne Christi 5

Clemente di Alessandria (circa 210 d.C.) Esortazione ai Pagani, 1



2) Chi erano gli gnostici?

Lo Gnosticismo non è una religione o un'insieme di credenze ma piuttosto un atteggiamento. Esso precede il Cristianesimo, sviluppò nuove forme in seguito al contatto con il Cristianesimo e ha continuato a cambiare dopo quel contatto. Lo Gnosticismo vede la salvezza nel conseguimento di certe verità nascoste che sono inaccessibili alla gente in generale. Queste verità sono raggiunte non attraverso l'indagine razionale o un'autorità credibile ma attraverso una sorta di illuminazione interiore degli evoluti spiritualmente.

Ne risulta che lo Gnosticismo evita qualsiasi dichiarazione netta di credo o struttura istituzionale che lo definirebbe, lo correggerebbe o ostacolerebbe l'illuminazione dell'anima individuale. Gli scritti gnostici riguardanti Gesù riflettono questa preoccupazione; essi non dichiarano di essere racconti storici di ciò che è realmente accaduto. Anzi, lo gnostico tende a disdegnare i dettagli storici in quanto irrilevanti e volgari se comparati all' esperienza spirituale interiore.

Lo Gnosticismo mette insieme una varietà di modi di pensare, dal più misterioso e profondo al più magico e bizzarro. Non può essere condensato in una definizione semplice o precisa.La Gnosis è la chiave di lettura della realtà che oltrepassa la normale comprensione intellettuale.5

La Chiesa si imbattè nello Gnosticismo quasi nello stesso momento in cui veniva convocata da Gesù Cristo. Nel secondo secolo, i Padri della Chiesa (specialmente S. Ireneo di Lione) erano già preoccupati delle credenze gnostiche che si scontravano con l'ortodossia.

Fra gli scritti gnostici ce n'erano cinque che venivano chiamati 'vangeli'. Il più antico di questi era Tommaso, risalente a circa il 140 d.C. Gli altri risalgono a date successive, incluso Filippo (circa 200d.C. - 300d.C.). Solo Filippo fornisce qualche fondamento per sostenere un legame romantico fra Gesù e Maria Maddalena (la definisce la compagna di Gesù, un termine ambiguo che significa sia collega che persino socio in affari); come scritto gnostico - disinteressato alla storia - scritto almeno da 150 a 250 anni dopo Gesù, senza alcun fondamento in fonti precedenti e attendibili, Filippo non è niente di più che una strana fantasia ammantata di nomi familiari.

E' essenziale notare che gli gnostici non erano preoccupati dei dettagli storici di quello che Gesù ha realmente detto e fatto.

Gli autori gnostici erano solo marginalmente preoccupati dei dettagli storici della vita di Gesù.6



3) Chi era Maria Maddalena?

Ricomporre i dettagli biografici della Maddalena è un'impresa dovuta anche al fatto che nel Nuovo Testamento sono citate sette Marie7. Quest'ampio assortimento spiega alcuni degli errori di identificazione che sono stati fatti nel tempo.

Quello che sappiamo di Maria Maddalena è che era una discepola e amica devota di Gesù. Non era sposata per cui viene identificata dalla sua città di provenienza (Magdala), mentre una donna sposata sarebbe identificata dal collegamento con un marito o un figlio. Gesù la liberò da 'sette demoni' (non è sicuro ciò a cui questo si riferisce). Ella stette fedelmente sotto la Sua croce insieme a Maria Sua Madre, e fu tra quelle pie donne che andarono a ungere il Suo corpo con mirra. Ella fu la prima persona menzionata quale testimone del Signore Risorto.

La tradizione cristiana l'ha sempre venerata come una grande santa e discepola. La tradizione cristiana orientale la chiama "Santa portatrice di mirra e uguale agli apostoli". Talvolta in occidente è stata erroneamente identificata con un'altra sconosciuta peccatrice che bagnò i piedi di Nostro Signore con le sue lacrime e li asciugò con i suoi capelli; a partire dal quinto secolo, i cristiani occidentali talvolta sono erroneamente giunti alla conclusione che ella era una donna di strada pentita. Questa conclusione però non fu mai intesa come una maldicenza.

Gli scritti gnostici non hanno niente di interessante da aggiungere a questo ritratto; i loro scritti sono tardivi, non storici e tendenziosi.

L'affermazione di Brown che Gesù e Maria Maddalena avevano una figlia di nome Sara non è rintracciabile nemmeno in alcuna fonte antica ; è un dettaglio di fantasia creato da uno scrittore contemporaneo:

La mia storia di Maria Maddalena e della piccola Sara, pubblicata come prologo in "The Woman with the Alabaster Jar," è finzione […] Non ho nessuna prova concreta circa l'esistenza di Sara - solo una forte intuizione […].8

Gli elementi di letteratura gnostica che sono citati per sostenere la visione alternativa del Codice da Vinci su Gesù e la Maddalena non sono molto impressionanti. I più rilevanti sono i seguenti:

C'erano tre che camminavano sempre con il Signore: Maria, sua madre, e sua sorella, e Maddalena, quella che era chiamata sua compagna. Sua sorella e sua madre e la sua compagna erano ciascuna una Maria.9

Il termine tradotto con compagna", come citato sopra, è un termine generale che può significare partner, collega, socio in affari, amica ecc. Nel Nuovo Testamento è usato talvolta per designare i partners nell'evangelizzazione. (C'è una parola nettamente distinta in greco che significa "sposa"; di conseguenza ogni tentativo di trovare basi in questo passaggio per sostenere che Gesù e la Maddalena erano sposati è infondato). La successiva rilevante citazione deriva dal Vangelo di Filippo che, come abbiamo visto sopra, ad essere ottimisti non è databile che successivamente al 200 d.C. (cioè 100-150 anni dopo rispetto ai Vangeli canonici) sebbene sia spesso fatto risalire al 300 d.C. Il materiale in corsivo nelle parentesi quadre è frutto di congetture poiché il manoscritto è danneggiato e il testo esatto non è certo:

E la compagna del [Salvatore è] Maria Maddalena. [Ma Cristo l'amava] più di [tutti] i discepoli, e [usava] baciarla [spesso] sulla [bocca] . Il resto dei discepoli [...]. Essi gli dissero "Perché la ami più di tutti noi?" Il Salvatore rispose dicendo loro "Perché non vi amo come lei?" Quando un uomo cieco e uno che vede sono entrambi insieme nell'oscurità, non sono differenti l'uno dall'altro. Quando viene la luce, colui che vede vedrà la luce, e colui che è cieco rimarrà nell'oscurità"10

In Filippo, un "bacio" simboleggia la condivisione della grazia spirituale; non ha un significato romantico. Il successivo rilevante passaggio riguardante la Maddalena deriva dal Vangelo di Tommaso (circa 140 d.C.?):

Simon Pietro disse loro "Allontaniamo Maria da noi, poiché le donne non sono degne della vita". Gesù disse "Guardate, io la guiderò per renderla uomo, cosicché anche lei possa diventare uno spirito vivente simile a voi uomini. Poiché ogni donna che si rende uomo entrerà nel Regno dei Cieli."11

Infine, un passaggio dal frammentario Vangelo di Maria, al quale non può essere assegnata nessuna data certa:

Pietro disse a Maria, Sorella sappiamo che il Salvatore ti amava più di tutte le altre donne. Dicci le parole del Salvatore che ricordi, che conosci, e che noi non ricordiamo e non conosciamo, nè abbiamo udite.12

Notate che in questo vangelo non è ovvio che la Maria in questione sia Maria Maddalena.

Con tutta probabilità, le pretese gnostiche esaltanti il ruolo di Maria Maddalena erano semplicemente un tardivo espediente letterario volto a difendere la preferenza gnostica per l'illuminazione interiore, individuale, sulla autorità della Chiesa.

La classica conoscenza cattolica del Signore Gesù e di S. Maria Maddalena non ha nulla da temere dalla ricerca storica e dalle affascinanti scoperte di Qumran e Nag Hammadi. Continua a rimanere salda e sopravviverà facilmente alle tendenziose sciocchezze promosse da Il Codice da Vinci.




--------------------------------------------------------------------------------

Note:

Può sembrare paradossale dire che Cristo è nato circa 4 anni "prima di Cristo". In realtà, a causa di un errore di calcolo del monaco Dionysius Exiguus (Dionigi il Piccolo) che fece il sistema a.C. e d.C. nel 6° secolo, Gesù è nato molto più probabilmente nei 6 anni precedenti l'anno che noi chiamiamo 1d.C.

Una affermazione molto dibattuta sostiene che tre frammenti esistenti di papiro del Vangelo di Matteo possono essere datati al 60 d.C. circa, e che un frammento trovato tra i Rotoli del Mar Morto datato 40 d.C. circa è in realtà un pezzo del Vangelo di Marco. Queste asserzioni sono state difese da alcuni studiosi, ma la maggior parte degli studiosi le ha respinte.

E' importante notare che qui discuto solo in termini di ciò che è scientificamente verificabile. Naturalmente i cristiani hanno un'ulteriore fiducia nel valore di questi testi perché credono che Dio ha guidato la loro composizione, ma questa considerazione non entra in queste riflessioni.

Sono debitore al Dott. Marcellino D'Ambrosiano, che ha compilato questa lista di testimonianze patristiche sul suo utile sito http://www.crossroadsinitiative.com/library_article/64/

Cf. John Glyndwr Harris, Gnosticism (Sussex Academic Press: Brighton, 1999), seriatim, pp. 1-4.

John Glyndwr Harris, Gnosticism, pp. 152-153.

1. Maria, la madre di Gesù (Luca 1,30-31);2. Maria di Betania (Giovanni 11,1); 3. Maria, la madre di Giacomo che non era il fratello del Signore (Matteo 27,56); 4. Maria, la moglie di Clèofa (Jovanni 19,25); 5. Maria, la madre di Giovanni detto anche Marco (Atti 12,12); 6. Maria, per il resto non identificata (Romani 16,6); 7. Maria di Magdala = Maria Maddalena (Luca 8,2). (Grazie a St John in the Wilderness Anglican Church, White Bear Lake MN, per la compilazione di questa lista).

Margaret Starbird, 'Mary Magdalene: The Beloved' (1999); tratto da http://www.magdalene.org/beloved_essay.htm

Il Vangelo di Filippo (ca. AD250). La maggior parte dei riferimenti agli scritti gnostici si riferiscono ai testi trovati a Nag Hammadi in Egitto nel 1945. Alcuni scritti erano conosciuti precedentemente alle scoperte di Nag Hammadi. Gli scritti di Nag Hammadi tradotti sono facilmente reperibili in The Nag Hammadi Library (ed. James Robinson).

Vangelo di Filippo

Vangelo di Tommaso #114.

Vangelo di Maria



Bibliografia

Bruce, F F The New Testament Documents: Are they Reliable? Un classico sull'argomento, ancora oggi rilevante

Harris, John Glyndwr Gnosticism. Un'accessibile introduzione generale agli gnostici di uno studioso a loro ben disposto.

Harris, Murray J Jesus as God (Baker Books: Grand Rapids MI, 1992). Uno studio delle affermazioni esplicite sulla divinità di Cristo nel Nuovo Testamento.

Hurtado, Larry Lord Jesus Christ (Eerdmans: Grand Rapids MI, 2003).Un superbo studio della devozione a Gesù nel cristianesimo delle origini.

Ireneo di Lione Adversus Haereses . Un'opera estremamente importante di un Padre della Chiesa risalente al secondo secolo. Molti dei suoi capitoli sono dedicati a rispondere alle affermazioni degli gnostici.

Johnson, Luke Timothy The Real Jesus. Una replica appassionata e articolata ad alcuni approcci contemporanei al "Gesù storico". Il Dott. Johnson è un eminente studioso del Nuovo Testamento.

Jurgens, William (ed.) The Faith of the Early Fathers (Collegeville: Liturgical Press). Una superba collezione di scritti dei Padri della Chiesa in tre volumi. Preziosi sono i suoi indici che consentono al lettore di verificare in un attimo le affermazioni patristiche o le negazioni di vari punti dottrinali.

Olson, Carl and Sandra Miesel The Da Vinci Hoax (Ignatius Press, 2004). Una buona visione d'insieme dei problemi più importanti sollevati dal romanzo. Ha una sezione particolarmente carina sulle affermazioni contenute nel romanzo riguardo la storia dell'arte e una buona e utile bibliografia.

Robinson, James (editor), The Nag Hammadi Library. Traduzione inglese di tutti i testi gnostici trovati a Nag Hammadi nel 1945. Ogni volta che qualcuno comincia a parlare della profonda e nascosta sapienza posseduta dagli gnostici, lo invito ardentemente a leggersi gli scritti di Nag Hammadi. Questo può efficacemente raffreddare il suo ardore.

Robinson, J A T Redating the New Testament. L'autore, un vescovo e teologo anglicano, propone date precedenti per la composizione dei quattro vangeli che sono generalmente accettate dagli studiosi. Sebbene controversi, i suoi argomenti mi sembrano degni di seria considerazione.

Sanders, E P The Historical Figure of Jesus. Attualmente usato come libro di testo in un corso introduttivo della McGill 'ricerca sul Gesù storico', il Dott. Sanders cerca di essere moderato e rigorosamente storico nelle sue dichiarazioni. Anche con questo limite, egli trova un grande valore storico nei Vangeli.

Stanton, Graham Gospel Truth? Una bella introduzione a questioni attinenti la data e l'autenticità dei Vangeli. Il Dott. Stanton si rivolge particolarmente alle controverse affermazioni del Dott. Thiede (vedi sotto) ma nel far questo tratta molte questioni interessanti.

Thiede, Carsten Peter Eyewitness to Jesus. Il Dott. Thiede propone una data molto precoce per tre piccoli frammenti di una copia del Vangelo di Matteo, la metà del primo secolo. Le sue conclusioni sono contestate dalla maggior parte degli studiosi. Il Dott. Thiede ha scritto anche un'opera precedente sostenendo che un piccolo frammento trovato a Qumran (vedi la nota seguente) proviene in realtà dal Vangelo di Marco. Il valore di questa opera non consiste tanto in queste ulteriori controverse affermazioni quanto nelle informazioni generali che fornisce sui Vangeli.

Wise, Michael et al. (editors), The Dead Sea Scrolls. Traduzione inglese dei rotoli trovati a Qumran nel 1947-1948- Essi consistono negli scritti di una setta giudaica conosciuta come setta degli Esseni. Non contengono nessuna affermazione su Gesù.


--------------------------------------------------------------------------------

"A Brief Response to Some Claims of The Da Vinci Code." Tratto da una conferenza tenutasi al Newman Centre della McGill University il 9 febbraio 2005.

Questo articolo e riprodotto per gentile concessione dell'autore, Richard Bernier.

Copyright © 2005 Richard Bernier

Traduzione di Costanza Stagetti (Redazione Acquaviva 2000)

Nessun commento: